La Nostra Storia
Gli storici e gli scrittori che hanno trattato la nascita del Politecnico di Milano si sono a ragione occupati delle origini storiche delle professioni tecniche; in particolare, gli autori Bozza e Bassi hanno affrontato in tale ambito “La formazione e la posizione dell’Ingegnere e dell’Architetto nelle varie epoche storiche”, osservando come la loro formazione e professione, nel periodo che precedette le riforme di inquadramento del settore, non fossero dissimili nella province confinanti rispetto a quelle presenti nel capoluogo. La prima datazione storica circa l’antica esistenza di tecnici nella provincia di Pavia risale al 1399. In quei tempi la formazione dell’Ingegnere e dell’Architetto era del tutto individuale, cioè senza un regolare corso di studi; era solo raccomandato un esercizio presso colleghi che potessero anche verificare la propensione e volontà del soggetto a intraprendere questa professione. L’Alma Universitas Ticinensis di Pavia, ben precedente al Politecnico ma dall’inizio dedicata a studi giurisprudenziali, umanistici e medici, gli si affiancò a partire da quegli anni per quanto attiene le professioni tecniche. Le prime disposizioni affidate a un gruppo di professionisti, inizialmente Ingegneri e Agrimensori, sono perciò del 1399, citate dall’archivio storico cittadino come indicazioni tecniche fornite in forma di ‘Guide date alli Ingeniere per andare alle valli, ed alle paludi del Po” in data 23 Gennaio 1399. Da quell’anno gli archivi riportano in successione, sotto la denominazione ‘Collegio degli Ingegneri’, documenti che attestano varie vicende occorse a Ingegneri e Agrimensori nelle loro attività, riguardanti principalmente aspetti di interesse pubblico della città di Pavia e con riferimenti anche a Vigevano e ad altri territori. Dal fatidico 1399 al 1654 si sono susseguite una serie di attività di concreto sostengo e indirizzo nei confronti della collettività, producendo documenti significativi e di pregevole natura tecnica e culturale, in parte preziosamente conservati e in parte solo provati riguardo alla loro esistenza. In data 19 Agosto 1654, risulta documentata una proposizione per “l’erezione del Collegio degli Ingegneri e degli Architetti o sia dei Periti della Città’’. Bisogna però attendere fino al 1859, all’indomani della liberazione del Lombardo-Veneto prima dell’Unità d’Italia, per una costituzione ufficiale in forma notarile, perfezionata all’inizio del 1960, di un Collegio, al momento degli Ingegneri, che rappresentasse le professioni tecniche locali. E’ bene ricordare che gli Ordini professionali vedranno la luce solo a partire dagli anni 20 del XX° secolo. In ogni caso, dopo lo scioglimento imposto dal ventennio fascista, il Collegio venne prontamente ricostituito nel 1945 come Collegio degli Ingegneri e degli Architetti, denominazione che conserva ancora ai nostri giorni. In questo breve excursus storico, è doveroso il plauso ai tanti colleghi, noti o sconosciuti, che con grande lungimiranza e abnegazione hanno consentito nei secoli la sussistenza e la proficua attività del Collegio come riferimento locale per tutte le professioni tecniche. Il loro passaggio di testimone rimane un impegno anche per onorare la loro memoria.
